Come si risolvono i problemi legati alla malocclusione dentale?
Cosa è una malocclusione, cosa comporta, quali sono i sintomi più comuni e cosa spinge il paziente a recarsi dal dentista?
La risposta all’ultima domanda è semplice, i “denti storti”.
Bisogna chiedersi perché i denti sono disallineati nelle arcate e se questa malposizione comporta svantaggi di mera natura estetica o anche funzionali. Cominciamo con il dire, banalizzando, che le arcate dentali sono due, una superiore ed una inferiore e i denti hanno un ingranaggio tipo chiave/serratura. In questo caso un rapporto cuspide/fossa, cioè una superficie convessa (cuspide) che si colloca su una superficie cava (fossa). Un tale rapporto in chiusura crea un’occlusione stabile e ripetitiva, cioè i denti chiudono sempre nela medesima posizione.
Tutto questo è frutto di una ARMONIA di funzione.
Il motore che aziona ogni movimento sono i muscoli e se questi sono simmetrici devono lavorare in sincrono, cioè devono avere la stessa tensione. Ipotizziamo che la mandibola, elemento mobile tridimensionale, sia il seggiolino di un’altalena.
Se le funi che la tengono sono di diversa lunghezza o non funzionano in coerenza, il seggiolino si sbilancia. Lo stesso accade se la mandibola (il seggiolino), avendo in essa denti malposti, sbilancia i muscoli (le funi).
Il risultato sarà un cattivo funzionamento mandibolare e tensioni muscolari che si propagano a catena dall’alto in basso alterando di conseguenza la postura. Ne deriva che avere i denti ben posizionati nelle arcate, soddisfa un’esigenza sia estetica che di funzione.
Una nuova tecnologia consente di creare, tramite un software di progettazione 3d, spostamenti frazionati degli elementi dentali nei tre piani dello spazio a seconda degli obiettivi da raggiungere. Una stampante 3d realizzerà delle mascherine assolutamente estetiche (vedi filmato) che sposteranno progressivamente i denti fino all’obiettivo desiderato.