Ortodonzia – L’importanza della prevenzione delle malocclusioni
Per definire una malocclusione bisogna conoscere cosa si intende per “normalità occlusale”.
Questa è data dal giusto ingranaggio dei denti delle due arcate che entrano in armonia estetico-funzionale con il sistema masticatorio. Una normo occlusione è frutto di un delicato gioco di equilibri di forze che fanno si che le arcate si normo-posizionino in una corretta crescita tridimensionale.
Quante volte vediamo nei nostri studi madri preoccupate poiché vedono che i loro figli stanno sviluppando una mandibola corta, talvolta un mento lungo o in alternativa una mandibola troppo avanzata e talvolta asimmetrica e ci chiedono un apparecchio ortodontico per risolvere il problema?
Ebbene, bisogna chiedersi perchè tali malocclusioni si sviluppano, cioè va sempre ricercata la causa di un evento.
Entra in gioco la lingua, muscolo molto potente, che serve a deglutire, ad articolare il linguaggio, nonché come recettore gustativo.
Spesso ci si dimentica di tale organo, ma ha una funzione fondamentale nell’equilibrio statico e dinamico delle strutture scheletriche facciali ed il suo funzionamento endorale ne condiziona il buon esito nello sviluppo.
La lingua funziona con schemi muscolari differenti se si è in dentizione da latte o se si è in dentizione mista.
Nella prima si ha una suzione sul capezzolo materno, nella seconda, con l’eruzione dei denti decidui, si sviluppa lo schema masticatorio dell’adulto cioè i dentini entrano in contatto, masticano il bolo alimentare, la lingua lo raccoglie ed elevandosi con il dorso sul palato, a denti stretti lo spinge nella faringe. Ebbene, tale cambiamento di schema funzionale talvolta non si realizza poiché permane la deglutizione atipica.
Si vedono adulti disfunzionali ai quali viene chiesto di deglutire “da adulto” ed invece succhiano “da neonato”.
Si creano scompensi strutturali dello scheletro del viso e non solo. Un viso lungo, tipico dei respiratori orali, porta ad un aumento della crescita verticale della mandibola, ad un posizionamento basso della lingua, ad un palato ad oliva cioè alto e stretto, ad un rapporto dentale alterato.
Questo è solo un esempio ma con dinamiche diverse, riguardanti ad esempio la postura linguale, si possono vedere mandibole che crescono in avanzamento, mandibole retruse, arcate dentali strette o troppo larghe, denti che perdono il loro ingranaggio normale.
Riportare la lingua al giusto funzionamento è pertanto fondamentale.
Una diagnosi precoce e una terapia logopedica riabilitativa, talvolta con l’ausilio dell’osteopata o di un fisioterapista, sono risorse preziose per prevenire le malocclusioni.