UN NUOVO SORRISO IN POCHE ORE
Sempre più pazienti, specialmente anziani, si recano dal dentista per avere denti nuovi, cioè una nuova arcata dentale che sia esteticamente e funzionalmente corrispondente alle loro aspettative.
Ma perché questa richiesta, perché togliere denti propri e sostituirli con denti finti?
Con l’avanzare degli anni si verifica un fisiologico riassorbimento osseo, mediamente un decimo di millimetro l’anno. Questo fenomeno si accentua con l’abitudine al fumo provocando questo una vasocostrizione del microcircolo con ischemia e riassorbimento osseo. La causa però più frequente della caduta dei denti, è certamente la parodontite, più conosciuta come piorrea.
Questa è una malattia infiammatoria cronica dei tessuti para-dentali che, se non curata in tempo, porta alla distruzione dell’osso, elemento principe di stabilità del dente.
I tessuti si infiammano, talvolta compaiono ascessi, i denti si mobilizzano e danno dolore.
Un esame radiologico di conferma al quadro clinico porta, nei casi gravi e non recuperabili, talvolta per scelta strategica, ad effettuare le estrazioni e a realizzare una protesi fissa su impianti.
L’esame TAC della bocca, propedeutico ai fini di una corretta diagnosi, permette di simulare il posizionamento degli impianti, stabilendo di essi la lunghezza ed il diametro più adeguato.
Con le moderne tecnologie, una adeguata pianificazione del lavoro e una buona intesa con il laboratorio, si potrà realizzare la protesi nelle 8/24 ore successive l’intervento, cioè un carico immediato.
L’apparecchio in questione si chiama Toronto Bridge e consiste di una barra fresata immersa nella resina, avvitata sugli impianti inseriti nell’osso.
Una equa distribuzione spaziale tra la resina rosa che compenserà il riassorbimento dell’osso e la giusta dimensione dei denti scelti sulla base di regole estetico-funzionali, condurrà all’ottenimento di un risultato di qualità.